domenica 18 novembre 2007

E'TRISTE E VERGOGNOSO!

(Foto 1)


Sabato 17 novembre – ore 12:30.
Sono scesa per gettare i miei rifiuti che, diligentemente, io e la mia famiglia, differenziamo.

Improvvisamente è arrivato il camion per la raccolta.
Guardate cosa è accaduto!(FOTO 2)



(Foto 2)

Si è proceduto a un’unica raccolta…INDIFFERENZIATAMENTE! E pure a terra, non c’era solo la cosiddetta “ munnezza”, ma buste piene di bottiglie di plastica, cartoni, che potevano essere differenziati!

Ma non me la sento di condannare i ragazzi abilitati alla raccolta. Che dovrebbero fare?!Potrebbero mai aprire tutte le buste per verificare l’effettivo contenuto di oggetti riciclabili?
….non gli rimane altro che fare “pacco e paccotto” e gettare tutto via!

La mia rabbia è rivolta ai cittadini, irrispettosi dell’ambiente e irrispettosi verso chi, con tanta pazienza, vuole, fa e crede nella raccolta differenziata.
Perché mai gettare tali rifiuti presso i cassonetti della differenziata, quando quelli per la raccolta indifferenziata sono posti sul muro di fronte?
Sono particolarmente arrabbiata con il comune, che per nulla si adopera per sensibilizzare ed educare i suoi cittadini ad un comportamento più civile!

E’una vergogna!

Dal 2008, la tassa sull’immondizia si trasformerà in tariffa. Essa si pagherà in base ai metri quadrati ed in base al nucleo familiare. Oggi il comune si accolla il 40% del costo di smaltimento della nostra immondizia. Dal 2008, tutti i costi saranno riversati sui cittadini che vedranno incrementare il costo della loro bolletta TARSU di circa il 40%.
La soluzione all’impedimento di un aggravio di imposta così alto è unica: LA RACCOLTA DIFFERENZIATA!

Solo in quel momento, i nostri politici si muoveranno a porre in essere una politica diversa?
Si sa, più tasse, meno voti, meno probabilità di vincere alle prossime elezioni!

Famiglia prigioniera in casa

(Via Dante Alghieri)



Nonostante i continui appelli al sindaco e agli amministratori, continua l’odissea Ibrahim Khader e dei suoi congiunti, costretti a vivere prigionieri in casa in via Dante Alighieri.
L’attenzione del palestinese, che da diversi anni vive a Calvizzano, e di sua moglie, ogni giorno si concentra sulle trasmissioni meteo; prima di accendere il televisoree, pregano Giove Pluvio implorandolo di non far piovere su Calvizzano, perché per loro sarebbe la fine. Sarebbero costretti a stare barricati in casa, poiché la strada dove abitano diventa un enorme lago. Sono anni che Ibrahim, chiede all’amministrazione di risolvere il problema: non avendo avuto risposte, il mese di gennaio scorso, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera di protesta al presidente del Consiglio comunale.«Quella missiva – dice – non è stata proprio presa in considerazione. Avendo una bambina di tre anni, io e mia moglie siamo preoccupati, poiché, quando piove, la pediatra è impossibilitata a venire; nemmeno noi genitori, se ve ne fosse bisogno, possiamo portare la bimba al pronto soccorso. In attesa che venga fatta la strada con i servizi necessari, chiedo di mettere la mia famiglia e altre, almeno in condizioni di percorrerla in modo sicuro, onde evitare di chiamare, ogni qualvolta piove, i Vigili del fuoco per far aspirare l’acqua. Si sborsano tanti soldi per feste e festicciole varie; anche se non ho nulla in contrario, ma cercassero anche di badare a risolvere i problemi reali dei cittadini».A noi non resta altro che girare, ancora una volta, la questione all’amministrazione

Un plauso all’amministrazione!




Finalmente la politica ci ha ascoltato ed è intervenuta.
In seguito all’articolo apparso la settimana scorsa sul blog sui gravi disagi alla cittadinanza per la posta non recapitata, l’amministrazione calvizzanese, unitamente al difensore civico, ha intrapreso, come è scritto su alcuni manifesti fatti affiggere in città,” tutte le vie per la risoluzione del problema fino alla diffida all’Ente Poste con comunicazione al Prefetto per interruzione di pubblico servizio”.
Anche se al momento, permangono i disagi, speriamo che l’amministrazione, unitamente all’opposizione, continui ad essere una spina nel fianco delle Poste e accentui tutte le forme di proteste che la legge gli consente.

Inoltre, abbiamo più volte denunciato l’assenza di un divieto d’accesso all’imbocco di Via Ritiro. Una mancanza che avrebbe potuto causare incidenti pericolosissimi.
L’amministrazione, diligentemente, se n’è resa conto, e ha provveduto ad ascoltare la nostra richiesta!

Un plauso per il senso di responsabilità dimostrato!

Consiglio d’Istituto, elezioni flop .


Luciano Borrelli, candidato nella lista dei genitori, il più votato

Elezioni da dimenticare quelle che si sono svolte nei giorni 11 e 12 novembre all’istituto comprensivo Marco Polo. Pochissima l’affluenza: su 1500 elettori, appena 189 si sono recati a votare. E meno male che qualche candidato si è fatto propaganda, altrimenti il flop sarebbe stato ancora più marcato. Il dato di Calvizzano, comunque in linea con quello di altre scuole della provincia di Napoli, dimostra quanto i genitori siano disinteressati ai problemi della scuola. Sanno solo lamentarsi se qualcosa non va, ma quando si tratta di dare il loro contributo partecipativo, poi si tirano indietro. Ecco gli eletti tra i rappresentanti dei genitori, dei docenti e del personale amministrativo (ATA) e i voti ottenuti..
Genitori: Luciano Borrelli (95 voti); Giusepe D’Angelo (36 voti, presidente uscente); Angela Parente (36 voti); Patrizia Postano (27 voti); Laura Mosca (25 voti); Lidia Ferrillo (21 voti); Maria Luisa Sabatino (14 voti); Monica Cerasuolo (14 voti). Gli altri candidati erano: Ernesto Matacena, Amedeo Di Luna, Annalisa Picascia e Giovanni Spagna.
Personale ATA: Vincenza Agliata (voti 13); Maria Grazia Cante (voti 7). L’altra candidata era Maria Grazia Cante.
Insegnanti: Vincenza Porcaro (27 voti); Giuseppina Chianese (23 voti); Ida Alterio (23 voti); Giuliana Terrazzano (18 voti); Angela Mosca (16 voti); Vincenza Napolano (14 voti); Lucio Ristori (13 voti); Carmela Bove (11 voti). Gli altri candidati erano: Maria Gabriella Del Ninno, Raffaella Pirozzi e Imma Maddaloni.
Il presidente dell’assemblea d’Istituto dovrà essere scelto tra gli otto genitori eletti.





Per saperne di più sul Consiglio d'istituto:

Il Consiglio d'Istituto (CdI) è l'organo collegiale formato dalle varie componenti dell'Istituto che si occupa della gestione degli istituti scolastici italiani. In esso sono presenti: rappresentanti degli studenti (per le scuole secondarie di secondo grado, rappresentanti degli insegnanti, rappresentanti dei genitori e rappresentanti del personale ATA).Il numero dei componenti del CdI varia a seconda del numero di alunni iscritti all'Istituto.Ogni rappresentanza viene eletta all'interno della sua componente mediante consultazioni elettorali regolarmente effettuate all'interno dell'Istituto. La presidenza del Consiglio d'Istituto spetta ad un genitore eletto. All'interno del Consiglio si può nominare una giunta esecutiva che ha il compito effettivo di verificare la ricezione e l'adempimento di ciò che il Consiglio stesso delibera.
Recentemente il Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni ha proposto una modifica degli organi collegiali, equiparando le scuole a fondazioni e proponendo che, oltre ai rappresentanti eletti delle quattro componenti (studenti, genitori, docenti e personale) possano essere nominate anche personalità in rappresentanza di enti locali o di privati sostenitori della scuola
Il Consiglio d'Istituto ha
potere decisionale su:
il
bilancio preventivo e il conto consuntivo;
l’adozione del P.O.F. (
Piano dell'offerta formativa);
l’acquisto e il rinnovo delle
attrezzature scolastiche;
l’adattamento del
calendario e dell'orario scolastico;
la
programmazione delle attività di recupero, delle attività extrascolastiche e dei viaggi d’istruzione;
i criteri generali relativi alla formazione delle classi
Il CdI inoltre può esprimere pareri sull’andamento generale della scuola

domenica 11 novembre 2007

Gravi disagi per la posta non recapitata



Il postino a Calvizzano non bussa neanche una volta e il cittadino si dispera. I sempre più frequenti mancati recapiti postali stanno creando grossi disagi. Bollette, riviste, mandati di pagamento, avvisi giudiziari sempre più spesso non arrivano al destinatario, provocando disagi. A qualche famiglia, pare che l’Enel abbia staccato la luce per morosità. In un quartiere si verifica il paradosso che il postino consegna la posta solo sul lato destro, perché il lato sinistro non rientra nelle sue competenze. Alla base della pesante disfunzione, ci sarebbe la mancanza di postini: attualmente l’intero territorio è servito solo da due portalettere, invece dei quattro previsti in organico. Ma perché non si provvede a rimpiazzarli?
«A me – afferma uno dei postini, che preferisce l’anonimato, per paura di qualche ritorsione – spetterebbe smistare 35 Kg di posta giornaliera, invece me ne sorbisco 50 e, nonostante tutto, rimane a terra ancora tanta posta inevasa. I nostri superiori, purtroppo, ci dicono che non è possibile assumere nuovo personale e che non è possibile pagare nemmeno un euro di straordinario: per battere la concorrenza dobbiamo ridurre i costi, altrimenti siamo poco competitivi».
Parole eloquenti che fanno capire chiaramente quale sia la fonte del disagio.
Tantissimi cittadini, comunque, in questi giorni, hanno preso di mira il piccolo ufficio di corso Mirabelli: vogliono una risposta a tutte queste disfunzioni.
«I portalettere non dipendono dal nostro ufficio – afferma la giovane direttrice, Filomena Invito – Capisco le lamentele della gente, ma io non ho potuto fare altro che segnalare il caso al responsabile dello smistamento recapiti che si trova a Marano».
Insomma, il servizio postale non funzione e il cittadino soffre, intanto c’è chi minaccia di presentare un esposto alla Procura della Repubblica, ipotizzando, contro le Poste, il reato di interruzione di pubblico servizio.
Ma non è solo il caos recapiti a turbare la quotidianità degli utenti: vanno aggiunti i disservizi che aumentano giorno dopo giorno all’unico ufficio postale presente sul territorio. Disservizi che non dipendono certamente dagli impiegati che lavorano con grande abnegazione e fanno più del loro dovere, ma dipendono dalle deficienze strutturali. Il problema si risolverebbe con il reperimento di nuovi locali più ampi o con l’apertura di un secondo ufficio postale nella nuova zona residenziale.
Ma in tutto questo la politica dove è andata a finire?
La cosa certa è che a Calvizzano sembra essere tornati a più di dieci anni fa, quando il direttore Antonio Tipaldi, girava col fischietto e la borsa a tracolla per recapitare la posta ai cittadini. All’epoca i calvizzanesi, per ricevere qualche missiva, dovevano raccomandarsi a Dio.

TRA IL DIRE E IL FARE C’E’ DI MEZZO IL MARE!


In parlamento si propone di dimezzare gli stipendi dei circa 1000 parlamentari, tra deputati e senatori!

Ma guarda, guarda, la proposta viene bocciata!

Avevate qualche dubbio?

Prendono facilmente provvedimenti urgenti e necessari mettendo le mani in tasca a tutti i cittadini italiani predicando il senso di responsabilità e di sacrificio per la situazione difficile in cui verte il paese.
Aumentano le tasse in favore dell’interesse collettivo!
Ci dicono che è necessario. Il debito pubblico è troppo alto!Bisogna contenere la spesa pubblica, e pagare i miliardi di debiti che l’Italia ha accumulato nel corso degli anni!

Tagliano i trasferimenti ai comuni,addirittura provvedono a diminuire gli stipendi dei consiglieri comunali…

E poi loro che fanno? ….Le mani in tasca “col cavolo” che se le fanno mettere!
Un comportamento ingiustificabile ma,in fondo, comprensibile!
Anche noi al posto loro,probabilmente, avremmo fatto la stessa cosa!
Il problema vero è che è intollerabile che i parlamentari italiani possano legiferare in tema dei loro stessi stipendi.
E’una situazione di palese conflitto di interesse!

..e intanto tutti sognano di conquistare UNA poltrona in parlamento!...ma per i soldi, mica per tutelare l’interesse della collettività!

… per chi lo avesse dimenticato,può ricordarsi quanto un parlamentare, ad oggi, guadagna!
Stipendi fin troppo generosi, rispetto alla mole di lavoro che si ritrovano a gestire!
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Difensore civico, per l’opposizione è una figura inutile


È una persona squisita l’avvocato Santoro, sia dal punto di vista umano che professionale. È un galantuomo, senza alcun dubbio. Ma da difensore civico del Comune di Calvizzano come ha operato? Ha meritato la sufficienza?
Secondo l’opposizione no. «Innanzitutto – afferma Giuseppe Granata del Partito democratico, pure lui avvocato – un comune come quello di Calvizzano, per come è strutturato, poteva anche fare a meno del difensore civico. Anzi, in un periodo di ristrettezze economiche, non era il caso di dare uno stipendio a chi non ha per niente tutelato i cittadini. Pure noi dell’opposizione abbiamo più volte chiesto il suo intervento, ma non abbiamo mai avuto risposte».
«Il difensore civico – aggiunge Luciano Borrelli, consigliere comunale di opposizione – stando al decreto istitutivo di questa nuova figura comunale, avrebbe dovuto relazionare semestralmente al consiglio comunale sui risultati raggiunti, cosa che non ha mai fatto. Probabilmente perché aveva poco o niente da dire?».
La pensa diversamente l’avvocato Santoro, come emerge dall’intervista che concesse al nostro sito diversi mesi fa, nella quale enunciò la risoluzione di tantissime istanze arrivate nel suo ufficio, al secondo piano del Palazzo municipale.
Noi, invece, pensiamo che qualche piccolo caso è stato risolto, ma è venuta a mancare quella sterzata decisiva, mirata alla soluzione degli atavici problemi dei quali il cittadino si lamenta. Ne elenchiamo qualcuno: manutenzione di strade, fogne, illuminazione, verde pubblico, degrado ambientale di alcune zone del paese, problemi igienico-sanitari.
Ma l’elenco potrebbe continuare.
Inoltre, pensiamo che, in questi anni sia stata trascurata molto la pubblicistica: tantissimi cittadini non sanno nemmeno che al Comune esiste un difensore civico, in quali giorni e a che ora riceve, qual è il suo numero di telefono, l’indirizzo mail, il suo blog e tutto il resto. Adesso la parola passa a voi che interagite con il nostro blog. Oltre a votare, fateci conoscere anche come la pensate. Insomma, uscite allo scoperto: una città vive e cresce anche grazie al contributo delle vostre opinioni. È mai possibile che, tra tantissimi visitatori del sito, debbano essere sempre gli stessi (pochi) a scrivere?. Essere lettore passivo, significa vanificare lo scopo del blog.
Per saperne di più sul difensore civico (chi è e cosa fa), clicca qui