
Dopo il condono tributi arriva anche il “Condono del condono”, cioè una sorta di sanatoria per coloro che devono ancora versare nelle casse del Comune, gli oneri concessori dei condoni edilizi delle leggi 47/85 e 724/94.
Sanatoria che non è applicabile all’ultimo condono edilizio previsto dalla legge 326 del 2003.
L’amministrazione, per convincere i circa seicento cittadini che devono ancora mettersi in regola, ha comprato degli spazi pubblicitari che vengono messi in onda da un’emittente locale tutti i giorni diverse volte. Così, spera di fare cassa, recuperando una parte consistente dei circa due milioni e mezzo di euro previsti. Gli interessati hanno tempo fino all’11 novembre, salvo ulteriori proroghe, per mettersi in regola. Stando allo spot, coloro che aderiscono alla sanatoria, ottengono risparmi del 40 per cento sulla somma da versare.
Veniamo a qualche cifra. Le domande raccolte in questi anni sono state complessivamente circa duemila e quattrocento; 2087 riguardano i due condoni del 1985 (1004) e del 1994 (1083); 245, invece, le domande dell’ultimo condono, quello del 2003. Per quanto riguarda il condono ’85, finora sono state evase 731 pratiche, mentre per quello del ’94 le pratiche evase corrispondono a 794. Al momento, nessuna pratica del 2003 risulta evasa.
Intanto sui numeri del condono non si può non fare qualche riflessione: 2400 domande corrispondono ad altrettanti abusi edilizi, il che significa che tutte le amministrazioni che si sono succedute dall’85 a oggi, hanno fatto ben poco per fronteggiare il fenomeno dell’abusivismo edilizio. Anzi, molti amministratori avrebbero fatto addirittura campagna elettorale.
Dall’altro canto, tanti cittadini si giustificano dicendo che il loro è un abusivismo di necessità, senza alcun intento speculativo; sarà pure vero in parte ma, adesso, il nuovo strumento urbanistico che, stando alle parole del sindaco dovrebbe essere già pronto, non può non tener conto di queste migliaia e migliaia di vani già costruiti.
Sanatoria che non è applicabile all’ultimo condono edilizio previsto dalla legge 326 del 2003.
L’amministrazione, per convincere i circa seicento cittadini che devono ancora mettersi in regola, ha comprato degli spazi pubblicitari che vengono messi in onda da un’emittente locale tutti i giorni diverse volte. Così, spera di fare cassa, recuperando una parte consistente dei circa due milioni e mezzo di euro previsti. Gli interessati hanno tempo fino all’11 novembre, salvo ulteriori proroghe, per mettersi in regola. Stando allo spot, coloro che aderiscono alla sanatoria, ottengono risparmi del 40 per cento sulla somma da versare.
Veniamo a qualche cifra. Le domande raccolte in questi anni sono state complessivamente circa duemila e quattrocento; 2087 riguardano i due condoni del 1985 (1004) e del 1994 (1083); 245, invece, le domande dell’ultimo condono, quello del 2003. Per quanto riguarda il condono ’85, finora sono state evase 731 pratiche, mentre per quello del ’94 le pratiche evase corrispondono a 794. Al momento, nessuna pratica del 2003 risulta evasa.
Intanto sui numeri del condono non si può non fare qualche riflessione: 2400 domande corrispondono ad altrettanti abusi edilizi, il che significa che tutte le amministrazioni che si sono succedute dall’85 a oggi, hanno fatto ben poco per fronteggiare il fenomeno dell’abusivismo edilizio. Anzi, molti amministratori avrebbero fatto addirittura campagna elettorale.
Dall’altro canto, tanti cittadini si giustificano dicendo che il loro è un abusivismo di necessità, senza alcun intento speculativo; sarà pure vero in parte ma, adesso, il nuovo strumento urbanistico che, stando alle parole del sindaco dovrebbe essere già pronto, non può non tener conto di queste migliaia e migliaia di vani già costruiti.
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