domenica 18 novembre 2007

Famiglia prigioniera in casa

(Via Dante Alghieri)



Nonostante i continui appelli al sindaco e agli amministratori, continua l’odissea Ibrahim Khader e dei suoi congiunti, costretti a vivere prigionieri in casa in via Dante Alighieri.
L’attenzione del palestinese, che da diversi anni vive a Calvizzano, e di sua moglie, ogni giorno si concentra sulle trasmissioni meteo; prima di accendere il televisoree, pregano Giove Pluvio implorandolo di non far piovere su Calvizzano, perché per loro sarebbe la fine. Sarebbero costretti a stare barricati in casa, poiché la strada dove abitano diventa un enorme lago. Sono anni che Ibrahim, chiede all’amministrazione di risolvere il problema: non avendo avuto risposte, il mese di gennaio scorso, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera di protesta al presidente del Consiglio comunale.«Quella missiva – dice – non è stata proprio presa in considerazione. Avendo una bambina di tre anni, io e mia moglie siamo preoccupati, poiché, quando piove, la pediatra è impossibilitata a venire; nemmeno noi genitori, se ve ne fosse bisogno, possiamo portare la bimba al pronto soccorso. In attesa che venga fatta la strada con i servizi necessari, chiedo di mettere la mia famiglia e altre, almeno in condizioni di percorrerla in modo sicuro, onde evitare di chiamare, ogni qualvolta piove, i Vigili del fuoco per far aspirare l’acqua. Si sborsano tanti soldi per feste e festicciole varie; anche se non ho nulla in contrario, ma cercassero anche di badare a risolvere i problemi reali dei cittadini».A noi non resta altro che girare, ancora una volta, la questione all’amministrazione

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